ECOBONUS 110%

Decreto rilancio 2020

13 May

ECOBONUS al 110% nel decreto Rilancio: come funziona?
Dal 1 luglio sarà possibile usufruire dell’ecobonus formato maxi: una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 per l'efficentamento energietico e la messa in sicurezza degli edifici.
L'Ecobonus attualmente in vigore proseguirà comunque fino a fine anno per gli interventi sulle singole unità immobiliari e fino alla fine del 2021 per gli interventi in condominio.
Cambia la misura dell’agevolazione (attualmente a seconda delle opere si va dal 50% al 75%) ma si accorciano i tempi per i rimborsi del Fisco: 5 anni anziché 10
Le restrizioni: il maxi bonus sarà attribuito solo alle persone fisiche e solo per le abitazioni in condominio o per quelle indipendenti che però siano anche prima casa del contribuente.
L’ecobonus attuale si applica invece a qualsiasi immobile e anche ai soggetti Ires.
Il nuovo bonus si applica innanzitutto agli interventi di coibentazione degli edifici aventi ad oggetto almeno il 25% della superficie esterna. Il tetto di detraibilità è di 60 mila euro per ogni unità immobiliare indipendente o in condominio. Il limite di spesa scende a 30mila euro per singola unità immobiliare per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti ad elevata efficienza. Inoltre è agevolata, nel limite di 48mila euro per unità, l’installazione di pannelli fotovoltaici, purché avvenga assieme ad altri interventi agevolati, con l’obbligo però di cessione al Gse dell’energia autoprodotta e non consumata. Questi interventi dovranno garantire il miglioramento di almeno due classi di prestazione energetica dell’edificio.
Il maxibonus si otterrà anche effettuando interventi di consolidamento statico in funzione antisismica. Nel computo delle spese agevolabili rientrano i costi sostenuti per i professionisti e tutti gli altri interventi di efficientamento energetico purché effettuati contestualmente alle operazioni di cui dicevamo sopra.
Come ora bisognerà pagare le fatture con bonifico parlante e inviare per via telematica la documentazione tecnica all’Enea, ma inoltre servirà anche una relazione che asseveri la congruità dei costi sostenuti.
Rischio di incapienza: per scongiurare il rischio di incapienza c'è la possibilità di cedere il credito fiscale a una banca o all’impresa fornitrice, che diventerà titolare dell’agevolazione oppure cederla a sua volta.

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